Il tempo è galantuomo, come sempre. Sono passati alcuni mesi dalla nostra ultima vendemmia e le basi spumanti stanno ancora riposando nelle nostre cantine, affinando profumi, gusti e carattere. Si può tranquillamente affermare che si tratti ancora di vini in fasce, e che il loro percorso nel mondo del Franciacorta sia appena iniziato, ma alcune considerazioni siamo già in grado di farle. Ci eravamo lasciati con le nostre note sulla vendemmia e con quelle sulla prima degustazione, che aveva evidenziato un’annata dalle grandi potenzialità, e che ci aveva rivelato un millesimo molto particolare per complessità, calore e mineralità.
I mesi di riposo invernali ci hanno lasciato il tempo e il piacere di valutare con attenzione l’evoluzione dei vini base della vendemmia 2015. A oggi possiamo dire che le buone sensazioni che avevamo a fine vendemmia sono confermate. Anzi, questi mesi di affinamento hanno portato a una evoluzione positiva dei vini che si è rilevata mediamente superiore a quanto avvenuto negli anni passati. I Pinot bianco ed i Pinot nero si confermano in splendida forma, con una finezza e una struttura acida sorprendenti, se paragonati alla stagione. Gli Chardonnay sono nel complesso quelli che hanno avuto l’evoluzione migliore e che ci confermano di avere fra le mani un bellissimo materiale su cui lavorare per i futuri assemblaggi in cantina.
Uve sane, mature e ricche di aromi, condizioni meteo particolari che hanno scongiurato malattie e muffe, fanno del millesimo 2015 un’annata unica, che ci fa nascere l’ambizione e l’obiettivo di catturarne l’essenza per trasformarla in un Franciacorta da ricordare.
Flavio Polenghi