L’autunno, nell’immaginario collettivo, è visto come l’inizio di un periodo di riposo per noi che coltiviamo la vigna. Dopo le fatiche della vendemmia infatti pare non resti altro che attendere il riposo vegetativo delle piante.

Niente di più sbagliato. L’autunno è un periodo di lavori fondamentali per preparare la stagione che verrà e aiutare le piante ad affrontare l’inverno e la successiva primavera nel migliore dei modi. Per quello in questi giorni la campagna è animata da una serie di lavori su cui noi di Mosnel poniamo la massima attenzione. E visto che l’agronomia è ormai unanime nel considerare la vitalità del terreno un elemento fondamentale per produrre uve e quindi vini di qualità, il suo stato di salute è al centro dei nostri pensieri e delle nostre azioni.

Iniziamo spargendo il compost, ottenuto secondo una logica circolare di autoproduzione dalle nostre vinacce, ora che la legislazione ce lo permette. Questo consente di dare una migliore struttura e nutrimento al terreno, conferendo sostanza organica pronta per essere degradata e mineralizzata. In seguito lavoriamo l’interfila con il ripper, un attrezzo agricolo che taglia verticalmente il terreno senza rimescolare gli strati di cui è composto. Il risultato è un terreno più arieggiato, con una porosità maggiore e leggermente sgretolato.
Per finire seminiamo le piante destinate al sovescio. Si tratta di una pratica antica, già usata dai romani, che serve a restituire nutrimento al terreno e a migliorarne la struttura. Noi abbiamo scelto: trifoglio rosso e favino, leguminose che fissano l’azoto nel terreno prendendolo dall’aria e rendendolo disponibile alle vigne; facelia e senape, piante dalla radice a fittone (quindi molto lunga e compatta, poco ramificata) che penetrano nel terreno in profondità, arieggiandolo e permettendo all’acqua di giungere fino agli strati più profondi. Ma la funzione non si limita a questo, perché l’impiego del sovescio aumenta anche la biodiversità sia a livello vegetale che animale, attirando molti insetti utili per il vigneto, come le api, che gradiscono molto la presenza della facelia.
Ma sovescio significa anche bellezza: tra fine aprile e la prima metà di maggio la vigna è uno spettacolo per gli occhi, colorata e arricchita com’è dalle fioriture di queste piante. Non vi resta che venire a trovarci – se sarà possibile – per scoprirlo.