Da anni coltiviamo i nostri terreni seguendo i principi dell’Agricoltura Biologica. Al loro interno è vietata la caccia e sistematicamente li ripuliamo da ciò che apportano, nostro malgrado, il vento e la maleducazione di alcuni. L’alternanza di vigneti, praticelli e siepi si concretizza in oltre 30 ettari di terreno accorpati, che in molti definiscono “un giardino”. Lo fanno perché riconoscono la cura e la passione che da sempre mettiamo nel curare il nostro piccolo pezzo di Franciacorta, assecondando quello che la natura ci regala. 
Appena fuori dalla cantina, aldilà della strada con un fronte pista ciclabile di oltre 250 metri che andremo a delimitare con una siepe in Ligustrum, c’è il terreno il cui nome secolare ha ispirato nel 1976 quello della nostra azienda.
Nell’autunno 2014 abbiamo estirpato il vecchio vigneto, con in mente un nuovo progetto in linea con la nostra filosofia aziendale. Abbiamo fatto riposare un anno il terreno coltivando del frumento biologico, e ora ci prepariamo a ripiantare le viti.
Abbiamo però deciso che il vigneto non occuperà la totalità della sua superficie, ma lasceremo libero un viale che collegherà l’ammasso di sassi (in dialetto Musna, origine del nome di terreno e azienda) con il cancello del giardino di casa, esattamente in direzione dell’antico cedro del Libano secolare che domina il nostro parco. All’ombra delle due grandi querce ai piedi della Musna lasceremo un prato, dove sarà possibile fermarsi a fare pic-nic. Abbiamo pensato anche a chi vorrà salire sulla Musna: attraverso una scalinata in sassi sarà possibile raggiungere un punto panoramico, che racchiuderemo all’interno di una siepe di carpini. Da lì sarà possibile ammirare la flora e la fauna locale, ma soprattutto questo scorcio di Franciacorta che noi amiamo e tuteliamo con tutte le nostre forze.
Senza dubbio un nuovo grande impegno e una nuova scommessa per la nostra azienda, ma siamo sicuri che tutto l’impegno che ci stiamo mettendo verrà ripagato.